MENTALITA’ GIUSTA

MENTALITA’ GIUSTA

MENTALITA’ GIUSTA

Mentalità giusta

Cosa significa mentalità giusta?

Cosa significa un manager o un allenatore darà la mentalità giusta al TEAM?

La mentalità non la trovi un tanto al kg. al supermercato e se la chiedi al garzone del banco questi, per soddisfare il cliente cercherà di restituire soddisfazione al suo bisogno “vendendogli” quanto lui crede possa restituire valore a quella richiesta.

La mentalità il cliente non la trova al banco per il semplice fatto che le sue attitudini e valori guida sono le materie prime per produrre la sua mentalità che nasce da ciò che lo ispira…il suo PERCHE’?

Una definizione di mentalità indica questa come L’insieme delle reazioni abituali, caratteristiche di un individuo o di una collettività di fronte ai problemi della vita e dei rapporti con gli uomini.

“Giusta” mi pare molto una astrazione quando invece potrebbe essere più efficace e tangibile affiancare il termine “responsabile” come capacità di affrontare situazioni, risolvere problemi e porsi obiettivi con gli strumenti di cui si ha disponibilità.

Ad onore di verità lo spunto a questa riflessione nasce da un post di un tifoso o supporter o innamorato di rugby il quale dopo aver guardato il primo test dell’Italia rugbistica in quel di Parigi contro la Francia ha espresso il lecito entusiasmo per la performance della nostra Nazionale e della mentalità giusta portata dal tecnico neozelandese oggi sulla panchina italiana spingendosi anche nella direzione dalla giusta a vincente.

In ambito sportivo da addetto ai “lavori” osservo oggi come la metastasi del valzer delle panchine anche tra gli allenatori del rugby italiano sia sempre più giustificata dalla ricerca di una mentalità vincente o, ancor più patetico giustificato motivo, di dare una scossa all’ambiente manco servisse il defibrillatore (cosa assurda se parliamo di mentalità in riferimento al nostro apparato neurologico centrale chiamato cervello cui è legata la mente nelle funzioni di pensiero della materia grigia che abbiamo e mi scusino i romantici se sono crudo ma il cuore per andare oltre l’ostacolo non conta una mazza così come le famose palle testicolari per essere forti).

Ma se la mentalità non la compriamo al banco del supermercato o se la mentalità vincente non ci fa guadagnare la patacca di qualche gara o ci impedisce di non andare oltre il cucchiaio di legno ci siamo mai chiesti se possiamo allenarla o se possiamo costruirla con elementi tangibili e misurabili?

Classi 1977,78,79 Petrarca Rugby in un passato tempo addietro dalla categoria U.15 alla U.20 subirono 4 sconfitte di cui tre in partite di finale. Potrebbero dire che questi ragazzini, adolescenti, giovani e oggi uomini non riuscirono, compreso il sottoscritto che li ha educati, allenati e triturati con ciò che allora sembrava brutalità in campo non arrivarono ad essere dei vincenti.

Mi sono spesso domandato se ad altri giovani uomini come la squadra U.20 rugby Rovigo 1999/2000, vincitrice di uno scudetto dopo 20 anni di assenza e al mio primo anno sulla panchina rossoblù avessi trasferito la mentalità vincente trovata in qualche arcano fluido ma invero mi sono sempre detto di no ed anche che la fortuna rimane il desiderio morente di chi pensa la vittoria possa arrivare per caso o con botta di culo.

Io ho solo seguito il mio PERCHE’? dandomi degli strumenti come capacità, conoscenze ed esperienze, scavando a fondo per cercare le mie qualità personali che in diversi contesti della vita mi potessero rendere responsabile e portarmi ad una consapevolezza capace di una autovalutazione. Ho osservato tanto quei ragazzi, li ho ascoltati e li ho sollecitati sparandoli a pedate nel sedere fuori dalla zona di comfort, quella zona dove è piacevole affrontare senza difficoltà gli ostacoli aiutati da altri o maledettamente odioso è fare ciò che non piace. Leggere il potenziale e svilupparlo cercando sempre non di dare soluzioni ma strumenti che arricchiscano l’Uomo.

Comportamenti, attitudini, azioni vanno allenate nella consapevolezza di poter controllare ciò che è in nostra possibilità controllare nella tensione di raggiungere l’io migliore ovvero passare dal ciò che facciamo, come lo facciamo al ciò che sappiamo fare al meglio. Raggiungere il nostro potenziale significa vivere in “natura” allenandoci alla giusta mentalità.

Ciò vale in qualsiasi ambito della vita e su tutto delle relazioni segnate nella ricerca del nostro perché? Da tre astrazioni che muovono il mondo:

Felicità

Tempo

Morte

Tutti cercano la felicità (non tutti la sanno allenare), tutti vorrebbero più tempo (non tutti lo sanno gestire) e tutti temono la morte (nessuno la può evitare).

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