ANSIA

ANSIA

ANSIA

L’ansia è uno stato di allerta che predispone l’organismo a adattarsi ad una situazione predisponendo al meglio tutte le sue risorse.

È una risposta funzionale alle numerose sollecitazioni esterne che inevitabilmente incontriamo dal primo giorno della nostra vita.

Le situazioni che attivano lo schema di pericolo causando l’insorgere dell’emozione paura (stato ansiogeno o di stress di fronte ad un reale o presunto pericolo) sono molto diverse e iniziano sin dall’infanzia, e caratterizzate da due fattori:

  • Interpretazione cognitiva che si dà alla situazione
  • Livello di autostima che si ha in sé stessi

Di fronte ad un evento stressante il soggetto ha una propria rappresentazione della realtà ed in preda all’ansia può formulare ipotesi negative.

ESEMPIO

“Devo sostenere un esame”

  • E se non ho studiato tutto?
  • E se il professore mi chiede proprio l’argomento che non ho capito?
  • E se non mi ricordo più nulla?
  • E se il Professore ce l’ha con me?

Sono paure legittime che possono cogliere tutti gli studenti, ma che con adeguata autostima, permettono di rispondere con un’ansia positiva che attiva quei meccanismi di difesa capaci di permettere di controllare al meglio il razionale, affrontare con energia la sfida, dare il meglio di sé, impegnarsi, perseverare fino ad affermare:

  • Ho studiato bene!
  • Ho fatto ciò che potevo controllare!
  • Anche se non ricordo una cosa posso rifarmi con le altre domande!
  • Mal che vada posso rifare l’esame!
  • Ho capito cosa ho sbagliato!

Quando però le ipotesi negative sono infinite e derivano in larga parte da pericoli presunti (paure) tanto da portare la Persona al pensiero di non avere capacità per affrontare le situazioni o risolvere i problemi, allora vi è presenza di un disturbo ansiogeno.

Il disturbo ansiogeno trascina la Persona verso la soluzione di evitare tutte le situazioni esterne che attivano lo schema di pericolo (nell’esempio evitare di fare l’esame) sino, nelle forme gravi, di precipitare in una zona di insicurezza totale che lo isola dalla vita sociale.

Si innesca il circolo vizioso dell’ansia patologica. Più aumenta l’ansia che in tale stato, attraverso il sistema nervoso chiamato a “difesa” dalla situazione di pericolo percepita nella produzione aumentata di neurotrasmettitori (serotonina, dopamina, noradrenalina), più attiva la Persona ai comportamenti involontari inibendo per contro i comportamenti razionali e volontari.

L’ansia positiva non va contrastata ma compresa, “sentita” e assecondata e per evitare di cadere in balia di quella negativa anzitutto è necessario regolare la propria vita e vedere gli eventi in ottica diversa dando a ciascuno il giusto valore (scorgere le opportunità delle situazioni e non vedere solo il muro scuro dei problemi).

Allenare l’autostima ponendosi, anche se piccoli, obiettivi raggiungibili e personalizzati alla propria capacità di performare. Declinare le passioni da sogni ad obiettivi misurabili, concreti e personalizzati (abbiamo imparato a camminare cadendo e non correndo i 100 mt. Ostacoli!).

Restituire alle cose la giusta prospettiva ancorandosi alla parte razionale che noi tutti abbiamo.

Ristabilire l’ordine dei valori e priorità.

A.R.R. Allenare – Restituire – Ristabilire

Marzio Zanato

GC&P Senior Consultant & Coach, Expert in Change Management

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