Le posizioni di vita nella ANALISI TRANSAZIONALE (AT) e gli StrOKe

Le posizioni di vita nella ANALISI TRANSAZIONALE (AT) e gli StrOKe

Le posizioni di vita nella ANALISI TRANSAZIONALE (AT) e gli StrOKe

Riepilogo stati OK e Stati non OK

STATI OK STATI NON OK
·        Bambino Libero (+++) ·        Bambino Passivo (—)
·        Bambino Adattato (++) ·        Bambino Compiacente (–)
·        Bambino Ribelle (+) ·        Bambino Polemico (–)
·        Adulto (+++) ·        Bambino Ribelle (-)
·        Genitore Protettivo (+++) ·        Genitore Critico (–)
·        Genitore Normativo (++) ·        Genitore Persecutore (—)
  ·        Genitore Salvatore (–)

Le posizioni di Vita

Le relazioni dipendono dall’immagine e dalla rappresentazione che ci facciamo di noi e degli altri. Dalla combinazione di questa immagine dipendono le quattro posizioni di vita che utilizziamo per determinare i nostri comportamenti, i nostri sentimenti e le nostre idee.

·        Io non sono OK – Tu sei OK

·        Ammirazione, Vergogna, Frustrazione

·        Io sono OK – Tu sei OK

·        Accettazione, Condivisione

·        Io non sono OK – Tu non sei OK

·        Depressione, Auto-Ironia

·        Io sono OK – Tu non sei OK

·        Arroganza, Disprezzo, Pietà, Ironia

Contaminazione ed Esclusione

La contaminazione

Quando un individuo si trova contemporaneamente in 2 diversi stati dell’Io, si ha il fenomeno della Contaminazione.

La Contaminazione è il fenomeno per cui la Personalità del Genitore o del Bambino tendono a prendere il sopravvento sull’Adulto e riescono a fare passare le loro istanze attraverso il filtro razionale dell’Adulto. L’Adulto si fa involontariamente complice del disegno del Genitore o del Bambino, dando supporto e credibilità alle loro richieste e alle loro convinzioni.

Se la contaminazione dell’Adulto avviene dal Bambino, del quale non riesce a gestire i sentimenti, il gioco, lo slancio e la fiducia verso il nuovo, si determinano le illusioni.

Quando l’Adulto è contaminato dal Genitore, del quale non riesce a gestire i principi e le regole e ne assume i dettami come se fossero verità, si genera il Pregiudizio.

L’Esclusione

Quando uno stato dell’Io non viene utilizzato e il rapporto dialettico dentro l’individuo si sviluppa solo su due stati, si genera il fenomeno dell’Esclusione.

Le Esclusioni determinano una perdita di equilibrio, più o meno grave, dell’individuo.

Se si esclude il Bambino, il risultato sarà una persona:

  • Priva di sentimenti
  • Dominata dal senso del dovere
  • Orientata al rispetto ossessivo per le leggi
  • Dominata dal senso di sacrificio individuale (sacrificio per i figli, per il lavoro, ecc.)

L’esclusione del Genitore produce:

  • Una prevalenza del principio del piacere, che non conosce limiti, vincoli, regole
  • L’azione in un contesto di assenza di morale
  • La protezione e la garanzia dell’intelligenza e astuzia dell’Adulto
  • Può anche manifestarsi come morbosa ricerca di attenzioni e di affetto esclusivi

L’esclusione dell’Adulto è la forma più grave. Gli effetti riguardano:

  • La produzione di psicosi
  • La perdita di contatto con la realtà
  • Il conflitto continuo fra il principio del piacere e il principio del dovere
  • Lo sviluppo di senso di angoscia

I Copioni

I copioni sono modelli di scelte di comportamento, ripetitivi, messi a punto durante l’infanzia, sotto il condizionamento dei personaggi genitoriali.

Le scelte del Copione, seppure funzionanti durante l’infanzia, sono il risultato di decisioni incomplete e che quindi possono risultare inefficaci e inadeguate nella vita adulta.

Per evitare il disagio l’individuo si trova a ripetere sempre gli stessi comportamenti, di adattamento alla realtà (ribellione, compiacenza, eccetera).

Le persone cercano di riaffermare il copione e, tramite questo, il loro ruolo; molte di esse tendono a non abbandonare il loro copione per paura di quello che potrebbe accadere. Nel Copione la Persona sviluppa catene di comportamenti e transizioni ripetitive in cui si relaziona con gli altri con un risultato prevedibile, per realizzare un obiettivo o un motivo nascosto, non conscio nemmeno per la persona stessa.

La base della MOTIVAZIONE dei Copioni è nella dinamica degli StrOKe.

Gli StrOKe sono i rinforzi, stimoli positivi o negativi, che vengono associati a determinate situazioni o comportamenti. Tutti nella vita abbiamo BISOGNO di StrOKe.

Il Rinforzo

Il concetto di “rinforzo” deriva da una corrente particolare della psicologia chiamata “comportamentismo”, corrente interessata a studiare i processi alla base degli apprendimenti osservando i comportamenti. un determinato comportamento tende a ripetersi nel tempo se le conseguenze sono positive per il soggetto, mentre tende ad estinguersi in caso contrario, cioè se le conseguenze sono negative. Ciò che porta, quindi, ad un incremento del comportamento si definisce “rinforzo”. Ciò che porta, invece, a estinguere un comportamento prende il nome di “punizione”.

Il rinforzo positivo

  1. Se un bambino ogni volta che piange (comportamento) si accorge che la mamma arriva a prenderlo in braccio (rinforzo), tenderà a riproporre tale comportamento per ricercare la sensazione piacevole del calore materno e per accrescere la sensazione di avere un controllo sull’ambiente esterno. Prendere in braccio un bambino quando piange è, quindi, un rinforzo sul comportamento del pianto perché è finalizzato a farlo ricomparire.
  2. Un altro esempio potrebbe essere il seguente: se il bambino si accorge che iniziando a gridare e a sbattere i pugni (comportamento) la mamma gli dà il gelato (rinforzo) che desidera e che inizialmente gli aveva negato, tenderà a riproporre tali comportamenti inadeguati per ottenere ciò che vuole.

Entrambi gli esempi precedenti mostrano cosa si intende per “rinforzo positivo“. In ciascun caso l’elemento rinforzante è un elemento positivo associato e letteralmente “aggiunto” ad un determinato comportamento che, quindi, verrà riproposto.

Il rinforzo negativo

I rinforzi, però, come anticipato dal titolo, possono essere anche rinforzi di tipo negativo e, in questo caso, l’elemento rinforzante (ciò che porta ad un incremento del comportamento) è, invece, un elemento negativo che viene sottratto o evitato.

  1. Una bambina che non vuole andare a scuola (situazione avversa) se scopre che lamentando continui mal di pancia o mal di testa (comportamento) viene tenuta a casa dai genitori (elemento rinforzante), sarà portata a riproporre ogni mattina la lamentela. Permettere alla bambina di rimanere a casa sottraendola dalla situazione spiacevole dello andare a scuola è, quindi, un rinforzo sul comportamento inadeguato del manifestare un malessere somatico per evitare una situazione temuta proprio perché porterà ad un ripresentarsi di tale comportamento.
  2. Un bambino che a scuola ogni volta che gli viene richiesto di fare un compito (situazione spiacevole) inizia ad alzarsi e girovagare per la classe (comportamento) evitando di affrontare i compiti (elemento rinforzante).  Anche in questo caso permettere al bambino di evitare di terminare il compito che rappresenta per lui una situazione spiacevole è, quindi, un rinforzo sul comportamento inadeguato di alzarsi e camminare in giro per la classe, comportamento che quindi tenderà a ripresentarsi.

I rinforzi positivi e negativi rappresentano un qualcosa che ci motiva a mettere in atto e a ripetere un determinato comportamento. Accade naturalmente nella vita di tutti noi e, quindi, saper riconoscere e utilizzare consapevolmente i rinforzi positivi e negativi, rappresenta un ottimo strumento educativo e di sviluppo della Persona.

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