LA PSICOLOGIA DELLE TRANSAZIONI PER UN TRAINER

LA PSICOLOGIA DELLE TRANSAZIONI PER UN TRAINER

LA PSICOLOGIA DELLE TRANSAZIONI PER UN TRAINER

La ANALISI TRANSAZIONALE (AT) ha il pregio di fornire uno schema di riferimento chiaro, con una chiave per decodificare i comportamenti propri e degli altri. Padre della AT è lo psicoanalista Eric Berne che nella seconda metà del 1900 ha messo a punto questa teoria con lo scopo di consentire a ciascuno di analizzare e capire le proprie scelte di comportamento, quando si entra in relazione con gli altri. La AT prende le mosse dalla psicoanalisi freudiana ma evolve verso l’analisi del comportamento delle persone nelle relazioni, chiamate appunto Transazioni. Il concetto di Transazione riporta all’idea di uno scambio. La AT è analisi di un’attività di scambio, dove ciascuno riceve in funzione di ciò che ha dato e dà in funzione di ciò che ha ricevuto.

Focus dell’AT

L’AT si fonda su tre punti chiave :

  • I comportamenti sono appresi;
  • L’individuo può apprendere anche la capacità di correggere da solo le disfunzioni comportamentali;
  • L’individuo è responsabile del suo comportamento.

Obiettivi della AT

La AT si propone innanzitutto di portare all’autocoscienza ogni individuo, con la consapevolezza e il riconoscimento dello stato dell’io che sta governando il suo comportamento in un dato momento. In secondo luogo la AT ha lo scopo di portare le persone a modificare i propri comportamenti, tramite un auto-addestramento, in modo da renderli più adeguati alle relazioni con l’esterno.

La relazione

Gli individui, quando comunicano, parlano sempre della loro vera relazione. La relazione che unisce le persone tende ad emergere al di là del significato letterale delle parole pronunciate, o dei propri comportamenti formali. La verità della relazione fra individui è una forza che le persone non riescono a controllare e traspare dall’insieme di segnali, atteggiamenti, situazioni indirette e apparentemente casuali, che spesso sono messaggi che inconsciamente (e talvolta coscientemente) le persone si mandano.

La consapevolezza

La AT fornisce un’interpretazione delle relazioni che con un po’ di sensibilità e pratica permette di dare un senso a molti comportamenti. E’ possibile ottenere un migliore controllo dei propri comportamenti e si hanno più probabilità di concludere transazioni positive :

  • Sviluppando la conoscenza dei meccanismi dell’AT;
  • Mettendo ognuno in condizione di riconoscere lo Stato in cui si trova;
  • Facendo in modo che si possa riconoscere lo Stato in cui si trovano gli altri.

Gli Stati dell’Io

La AT parte dalla psicoanalisi freudiana e la riorganizza in un sistema di stati dell’Io, cioè dimensioni che compongono la personalità umana, che per comodità euristica di comprensione e divulgazione del modello, viene rappresentato in 3 personaggi di base codificati con una serie di caratteristiche. Gli Stati dell’Io sono 3, stigmatizzati in tre personaggi, che partecipano alla creazione del profilo della personalità dell’individuo : il Bambino, il Genitore, l’Adulto. Ognuno di questi stati in cui il nostro Io si può trovare, ha una serie di declinazioni possibili, con varianti, sfumature, che gli permettono un sistema di interazioni complesso con le altre persone e quindi con altri stati dell’Io. Molti studi di psicologia e neurofisiologia clinica ritengono di avere verificato l’esistenza degli stati dell’Io con la sperimentazione, localizzandoli in precise aree del cervello, si parla infatti di organi psichici.

Effetti sulla relazione

Gli stati dell’Io intervengono nell’organizzazione del comportamento di relazione generando risposte comportamentali ritenute efficaci. Alcune transazioni sono considerate positive, in quanto producono una relazione che raggiunge il suo risultato negoziale e costruttivo. Altri stati dell’Io sono ritenuti non adatti a generare transizioni positive. Si dice quindi che ci sono stati OK e stati Non-OK. La classificazione deve essere presa come un sistema di riferimento che permetta di orientarsi fra le relazioni e stati dell’Io efficaci e quelli inefficaci o distruttivi delle relazioni. Quindi possiamo anche gli stati Non-OK non sempre negativi; in molti casi hanno funzione di difesa però non sono idonei a chiudere positivamente una transazione con altri.

Il Bambino 

Lo stato dell’Io Bambino utilizza una struttura cerebrale che abbiamo generato e sviluppato fra i 2-6 anni di età. Racchiude e registra emozioni e sentimenti diretti, non mediati dalla razionalità. Il principio che lo muove è quello del piacere e per raggiungere il piacere o la sua stessa sopravvivenza, dipende dagli altri. Da adulti si può attivare la dimensione del bambino, con le sue strategie di comportamento, in presenza di circostanze che ci portino ad essere in posizione di richiesta e di dover passare dagli altri per raggiungere lo scopo, che è connesso al piacere, al gioco, alla propria soddisfazione.

Bambino naturale o libero

Esprime serenamente i suoi comportamenti e le proprie esigenze. Chiede e confida in una risposta serena, rassicurante, che risolva il problema, oppure che spieghi i motivi fornendo una regola o un quadro di riferimento affidabile. E’ uno stato ritenuto molto positivo (+++ OK). E’ bambino libero quello che chiede, senza rabbia e senza troppi timori, ai genitori una cosa qualsiasi che corrisponda al suo piacere/ludico, ma anche l’impiegato che prende appuntamento con il Capo per chiedergli le ferie o l’aumento di stipendio, senza che questo sia accompagnato da paure o da rabbia; il giocatore che chiede un confronto diretto all’allenatore per analizzare il suo livello di performance.

Bambino compiacente

Di regola è uno stato Non-OK (– OK). Questo stato tace le emozioni, i sentimenti e le proprie richieste, essendo abituato a nascondere le proprie esigenze per paura di ottenere reazioni di rimprovero, o negative che affermano il suo stato di non adeguatezza.

Bambino passivo

E’ uno stato assolutamente Non-OK (— OK). Molto simile allo stato del Bambino compiacente, ma con una differenza sostanziale, perchè questo individuo ha smarrito il senso del suo stesso desiderio, della sua personalità, del suo WHY? ed è nella totale dipendenza dal pensiero e dalla volontà degli altri, perciò lui desidera quello che gli altri vogliono. Per non affrontare la frustrazione della negazione della richiesta allinea il suo pensiero a quello che gli altri presumibilmente si aspettano da lui. * Ha un alto potenziale di distruttività per se stesso e per gli altri.

Bambino polemico

E’ uno stato assolutamente Non-OK (— OK). Esprime i propri sentimenti in modo spesso arrogante, o anche aggressivo, con una energia volta ad affermare il proprio dissenso, ma rispetto alle critiche che muove, pur convinto e con veemenza, non fornisce vere alternative costruttive. E’ uno stato contro e dall’essere contro ricava la definizione della sua posizione nella relazione con gli altri, la riconoscibilità della sua specificità, il suo motivo di esistere in un ambiente sociale. Può essere facilmente smascherato chiedendogli di formulare la soluzione, che in genere manca del tutto, oppure è confusa, superficiale, poco concreta e generalmente assente di analisi profonda.

Bambino ribelle

Esprime i propri sentimenti spesso in modo aggressivo, con una energia che afferma dissenso, trasgressione, il rifiuto delle regole. Anche questo stato dell’Io è in posizione contro, ma nel bambino ribelle c’è il rifiuto di una norma per la difesa o affermazione di una nuova regola sostitutiva (giusta o sbagliata che sia). Spesso questo stato accompagna innovatori e rivoluzionari e in genere caratterizza il pensiero e il sentimento di tutti coloro che non si sono rassegnati alla norma data, ma ne hanno immaginato una nuova, una propria (non necessariamente giusta). Molti personaggi della storia sono stati bambini ribelli, Galileo, Socrate, Mandela, JF Kennedy, Mozart e molti altri. Il bambino ribelle spesso si pone e sostiene la propria posizione al di là di quanto possano consigliare convenienza, rispetto delle solite leggi, le consuetudini e la stessa razionalità. Spesso questi comportamenti risultano fastidiosi nella relazione, ingombranti, pesanti, arroganti, aggressivi, gridati, eccessivi. Stare accanto a queste persone può risultare insopportabile. E’ considerato uno stato debolmente OK (+ OK)

Bambino adattato

Questo stato permette di gestire con una precisa strategia la richiesta che piace al bambino. Si distingue dagli altri stati perchè non va nella passività e nemmeno nella compiacenza, ma ha in comune con questi la capacità di rinunciare alla propria istanza. La differenza fondamentale sta nel fatto che mentre passivo e compiacente rinunciano alla propria richiesta e a portare avanti la loro istanza alla ricerca della loro soddisfazione, il bambino adattato rinuncia solo temporaneamente e differisce la richiesta e la apertura al momento che ritiene più opportuno. In questo senso è uno stratega, attento all’ascolto dell’ambiente e dello stato dell’Io della persona dalla quale dipende la soddisfazione della propria istanza. Aspetta e valuta la situazione. Stato OK (++ OK).

Il Genitore

Il Genitore è lo stato dell’Io deputato a porre le norme e che deve rispondere alle istanze del bambino (dve dare una risposta ai bisogni e alle esigenze del bambino). Il Genitore stabilisce :

  • Regole e Valori
  • Il senso del dovere
  • Cosa si deve fare e cosa non si deve fare
  • Cosa è giusto e cosa è sbagliato
  • Il senso di giustizia
  • Il sistema sanzionatorio
  • Il sistema dei premi

E’ spesso responsabile degli atteggiamenti che il Bambino assume in caso di conflitto. Il principio che lo muove è quello del giudizio, della regola, dei valori e dell’autorità. La maggior parte del sistema valoriale di una persona si costruisce fra i 6 e i 16 anni, ma procede completandosi fino ai 25 anni circa. Lo stato dell’Io Genitore parte dalla osservazione e dalla acquisizione dei modelli di comportamento e relazione forniti da tutti coloro che hanno avuto e cui abbiamo riconosciuto, una funzione normativa della nostra vita (genitori, nonni, maestri, mentori, allenatori, coach). Anche questo Stato dell’Io si articola in quattro tipologie :

  • Genitore Nutritivo (Protettivo)
  • Genitore Normativo
  • Genitore Salvatore
  • Genitore Critico
  • Genitore Persecutore

Genitore Nutritivo

E’ uno stato positivo (+++ OK). Il Genitore Nutritivo risponde serenamente alle richieste del Bambino. Ne ascolta le esigenze e fornisce sicurezza, fiducia, soluzioni. Rispetta la personalità del bambino e lo guida a trovare un sistema comportamentale di riferimento che lo renda in futuro autonomo e in grado di gestire da solo al meglio le proprie esigenze. Ha consapevolezza del proprio ruolo rispetto al Bambino e ne assume le relative responsabilità. Va in soccorso del bambino ma è in grado di porre un limite alle richieste del Bambino in modo fermo, ragionevole e rassicurante, spiegando il perchè del rifiuto e il sistema di regole e valori che reggono quella decisione, la scelta o il comportamento. Anche in caso di diniego fa passare il messaggio : tu sei OK (valutazione negativa del comportamento osservato e non sulla persona).

Genitore Normativo

E’ uno stato OK appena attenuato rispetto al Genitore Nutritivo (++ OK). Questa figura è quella che pone le regole e i valori. Le regole possono essere professionali, tecniche, sociali, religiose, altre. Cerca di affermare le proprie regole e nella sua forma più pura ritiene che il rispetto delle regole stiano al di sopra di tutto. E’ positivo se fa passare il messaggio Tu sei OK e si fa carico delle differenze e del confronto.

Genitore Critico

E’ uno stato Non-OK (— OK) e non conduce a transazioni positive. Può risultare distruttivo. Il Genitore Critico risponde alle istanze del Bambino sottolineando la non adeguatezza della persona cui si rivolge. Il messaggio che viene dal Genitore Critico è : Tu non sei OK. Il Genitore Critico usa le regole per affermarsi, le pone con arroganza, senza prendere in considerazione l’altra parte, senza ascolto, senza il rispetto per l’interesse dell’altro. Può ingenerare demotivazione e senso di sfiducia in sé stessi. Da questo stato partono i divieti : il no, il non fare, non si può fare, non sei in grado di fare. I riferimenti per i comportamenti sociali sono il conformismo, il formalismo, il manierismo, la conservazione.

Genitore Persecutore

Stato fortemente distruttivo Non-OK (— OK). Come il Critico, anche il Persecutore risponde alle istanze del bambino sottolineando la sua non adeguatezza. Mira a ingenerare sfiducia in sé stessi per prendere il governo dell’altro (Narcisista Covert NC). Mira anche a creare sensi di colpa, complessi di ignoranza, senso di inadeguatezza. Il Genitore Persecutore costringe il Bambino ad un adattamento del suo comportamento.

Genitore Salvatore

Altro stato Non-OK (— OK) che cerca di manipolare il comportamento degli altri mascherando il vero messaggio : Tu non sei OK. Apparentemente il messaggio che manda è inviato nell’interesse degli altri, ma in realtà quello che dice o ciò che fa, lo fa per se stesso (alto valore utilitaristico). Il messaggio reale è : non voglio che tu lo faccia, però siccome lo vuoi fare, Tu non sei OK!!!

L’Adulto

Lo stato dell’Io identificato come Adulto è caratterizzato dall’assenza di emozioni e sentimenti e dall’essere un aggregato di stimoli, dati e informazioni, che vengono continuamente rielaborati in modo razionale, realistico e freddo, sulla base di valutazioni di pura opprtunità e convenienza. L’Adulto inizia a formarsi intorno ai 10 anni di età e continua a svilupparsi in noi per tutta la vita. E’ uno stato positivo e non è declinato in altri stati dell’Io. Il principio che lo muove è la ricerca del vantaggio e della convenienza. E’ un opportunista che si muove nell’assenza di sentimenti ed emozioni. Le scelte sono razionali. Ha il ruolo di gestire ed equilibrare le spinte del Bambino e le regole del Genitore.

Per portare a termine in modo efficace una transazione con un’altra persona è indispensabile che ambedue comunichino da posizioni positive : IO SONO OK – TU SEI OK (Assertività).

Il piccolo professore

In ogni individuo esiste la capacità di passare da uno Stato ad un altro in base al contesto esterno e alle persone con le quali si rapporta. La gestine veloce del passaggio da uno stato dell’Io all’altro è la conseguenza della lettura del contesto e dei segnali e micro segnali del corpo e dei messaggi non verbali in genere, oltreché del linguaggio verbale. Questa gestione che permette l’adattamento rapido, immediato, è stato identificato in uno stato definito come il piccolo professore, cosiddetto sesto senso o intuito in grado di cogliere e analizzare segnali deboli della comunicazione e interpretare comportamenti e messaggi a tutti i livelli.

 

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