ORDINARIO? NO GRAZIE!

ORDINARIO? NO GRAZIE!

ORDINARIO? NO GRAZIE!

Ammettilo: noi triatleti siamo diversi. Non siamo strani, siamo solo diversi. E troppo spesso altre persone faticano a capire cosa significhi dedicarsi al nuoto e puzzare di cloro, entrare in vasca ad orari impossibili per conciliare lavoro e altri impegni, alla bicicletta diventando delle suore di clausura sui rulli nei periodi freddi dell’anno o correre magari come criceti intorno all’isolato nelle pause pranzo. Cosa significa mangiare disciplinandosi e sentirti dire: ehi ma sei malato che mangi così. Cosa significa… beh, ci sono così tante abitudini che sono perfettamente normali per noi che il resto del mondo considera fuori dall’ordinario.

Eccone qualcuna in più, tra quelle che fanno rabbrividire quelli che ti ritengono non normale:

  • Fare pipì nella tua muta (e, del resto, in bici e in corsa.)

Certo, è un ottimo modo per stare al caldo prima di una nuotata in acque fredde. Sì, sappiamo che è impossibile uscire in fretta da una muta quando devi solo andare e presentarti alla start line. Capiamo anche che quando stai cercando di raggiungere la tua finish line o un podio semplicemente non hai tempo per fermarti scendendo dalla bici o fermare il tuo correre. Abbiamo e comprendiamo tutto questo… il resto del mondo no. Quindi teniamolo tutto per noi e parliamone il meno possibile. Non è, sicuramente, qualcosa di cui essere orgogliosi.

  • Possedere una bicicletta che vale più della tua prima auto

Mentre molti di noi triatleti capiscono perfettamente che risparmiare 10 g di resistenza farà la differenza quando si tratterà della nostra bici lanciata nella prossima gara, la maggior parte delle persone non è così in sintonia con questi vantaggi in termini di prestazioni e faticano a capire perché siamo disposti a spendere di più per le nostre bici di quanto abbiamo fatto per la nostra prima auto.

  • Avere bisogno di tutta l’ultima attrezzatura tecnologica

Questo suonerà un po’ strano per la maggior parte dei triatleti, ma che tu ci creda o no, ci sono molte persone là fuori che non sono convinte che tu abbia bisogno della tecnologia e degli equipaggiamenti più recenti e migliori per avere successo o anche che ti dicano che vai solo perché hai tutto di marca e ultimo modello.

  • Marchiarti a vita con un tatuaggio IRONMAN

Questo è un altro elemento con cui lottano nella comprensione i non triatleti. Non riescono a immaginare di farsi tatuare il logo di un’azienda sul corpo. Considerando che comprendiamo perfettamente la promozione del marchio Ironman in tutto il mondo, beh quell’inchiostro è un segno indelebile per aver ottenuto ciò che magari non ritenevi possibile e che ora non è più un limite e vuoi simbolicamente celebrare un tuo successo.

  • Lasciare i numeri di gara sulla tua bici per… beh, a volte per sempre

Quando ci pensi, ha senso mantenere il numero di gara sul telaio per settimane (a volte mesi) dopo la gara? Certo, potrebbe essere bello ricordare per un po’ il tuo grande traguardo, ma…per te ha senso lo sappiamo!

  • Ossessionato da Kona

Con tutte le fantastiche gare organizzate intorno al pianeta, ci sono quelli che non praticando questo sport non riescono a capire perché tutte le strade del triathlon debbano portare alla Big Island delle Hawaii, a Kona. “Che ne dici di Nizza”, potrebbero dire. O Cancún? O la Gold Coast australiana? O …Sì, è difficile quando non lo capiscono, vero?

  • Indossare calze a compressione ovunque, sempre

Che cosa? Come può essere qualcosa che il resto del mondo pensa sia strano? Il recupero è come la quarta componente del triathlon. Utilizzare ogni minuto di non allenamento per migliorare il nostro recupero è fondamentale.

Supponiamo che il resto del mondo pensi che tutto questo sia normale, allora sicuramente troveresti il modo per fare emergere quel tuo recondito PERCHE’? in altre forme che non siano per te ordinarie e fregandotene se gli altri non comprendono visto che in definitiva è proprio questo non ordinario che rappresenta la nostra unicità.

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