LO SPORT ANCORA DI SALVEZZA

LO SPORT ANCORA DI SALVEZZA

LO SPORT ANCORA DI SALVEZZA

Li chiamano “quartieri “a rischio”, sono quei quartieri di periferia dove mancano strutture adatte per far giocare i ragazzi, dove le famiglie hanno un reddito basso o nullo e dove persone senza scrupoli cercano di assoldare adolescenti per fare lavori poco onesti. Per questi ragazzi a mio avviso, lo sport potrebbe essere una via di salvezza. Imparano la disciplina e a rispettare le regole, fanno dei sacrifici per raggiungere un obbiettivo, assaporano il gusto della competizione costruttiva e dopo la scuola non stanno in strada annoiandosi e cercando qualcosa che dia loro “emozioni”.

A Scampia Gianni Maddaloni è per tutti “il Maestro”, portatore sano di una religione fatta di sport, disciplina, altruismo. Promette salvezza, ma non la rassicura. Ognuno deve salvare sé stesso. Ognuno deve guardarsi dalla strada, dal degrado, dalla disoccupazione, dalla galera, dalla camorra, dalla disperazione. Deve fronteggiare il vivere in una terra ovunque presentata, nelle televisioni e nei giornali, come una Gomorra perduta per sempre. In un mondo che insegna lo stereotipo che lo sport sia valido solo quando c’è una palla a smuovere milioni.

Grazie Maestro e grazie ad un amico guerriero, Alessandro Fusco.

 

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