MA IL RUGBY OLTRE IL GIOCO CHE METAFORA E’?

MA IL RUGBY OLTRE IL GIOCO CHE METAFORA E’?

MA IL RUGBY OLTRE IL GIOCO CHE METAFORA E’?

Questa DISCIPLINA SPORTIVA è tra le più utilizzate come metafora nelle Organizzazioni, descrizione di un chiaro metodo di lavoro declarato con il termine SQUADRA o TEAM per i cultori della terminologia anglosassone, Leadership, vita nella essenza di PRINCIPI e VALORI.

Per una cultura che non “partorisce” una disciplina sportiva ma la “adotta” è facile banalizzare questro strumento rendendolo sovente più una comunicazione marketing che reale leva per promuovere principi, valori e cambiamento.

Se la definizione di metafora significa sostituzione di un termine proprio con uno figurato, in seguito a una trasposizione simbolica di immagini: le spighe ondeggiano (come se fossero un mare); il mare mugola (come se fosse un essere vivente); la casa è solida (come se fosse un pacchetto di mischia) credo debba essere fondamentale come collocare dal punto di vista temporale e contestualizzare anche scientificamente la metafora del RUGBY oltre il gioco.

In tempo di Covid-19 con la perdita di molteplici riferimenti, di certezze, bombardati da notizie vere e brutalmente false, le metafore diventano un’ancora di salvezza per l’Uomo, per le Organizzazioni impegnati tutti a ritrovare la via maestra del proprio PERCHE’? (WHY?).

La metafora del rugby prepotentemente torna alla ribalta ma sovente troppo come un prodotto da “vendere” e non nella sua essenza di eredità (LEGACY) da trasmettere. Allora tutti sul carro di una disciplina sportiva vista come Cavaliere pronto ad essere fiero paladino nella lotta al Drago malefico perdendo però la capacità di adattare uno sport di situazione, di radicamento culturale ad un mutato scenario fuori dal campo da gioco. Si chiede di giocare a rugby non più in campo visto che è vietato quanto nella quotidianità mutata di tanti giocatori che una palla ovale non l’hanno mai toccata e che non conoscono i principi fondamentali di questo gioco.

Penso sia importante scomporre le fasi di gioco del rugby, nel rispetto dei principi e trovare sempre quelle meglio adattabili ai contesti ambientali, sociali ed organizzativi per rendere veramente potente e strumento la metafora di questo sport.

Oggi se dovessimo proporre un modello esperienziale (io ascolto e dimentico, io guardo e ricordo, io faccio e comprendo) attraverso il rugby a quale situazione del gioco sarebbe più potente affidarci? Anche un  modello esperienziale deve essere fondante sul concetto di standard-work e ad oggi penso che il 99% degli interventi portati al di fuori del campo da gioco si concentrino sulla elaborazione di metafore derivanti dalla MISCHIA e dalla TOUCHE.

Queste due situazioni del gioco ad alto impatto iconografico, sono situazioni di riavvio del gioco da fase statica dove la percezione del “chi fa cosa” (il RUOLO) è chiara ed immediata per quanti a questa esperienza si avvicinano per la prima volta. L’elemento emozionale nel comporre una mischia o creare una piramide di conquista nella rimessa laterale è altamente gratificante sia per i partecipanti che per il formatore capace di creare grande COMMITMENT e consenso. Seppure fase statica non deve essere dimenticati i principi di AVANZAMENTO e SOSTEGNO unitamente a quello del chiaro obiettivo non declinato in SEGNARE ma CONQUISTARE il possesso della palla.

Nel contesto Covid-19 SCRUM e LINEOUT sono gli strumenti più efficaci nella potenza della metafora? Personalmente sono orientato a pensare ad altra situazione di gioco che è essenza di rapido mutare dei parametri osservabili, non è statica ma estremamente dinamica, è multi skills nel senso che deve appartenere per l’esecuzione a tutti i giocatori nelle capacità e competenze necessarie, è l’essenza del problem solving e ancor prima del decision making, assicura la CONTINUITA’ del gioco nel rispetto dei principi dell’AVANZARE – SOSTENERE – SEGNARE, è l’essenza di un gioco FONDANTE SUL COMBATTIMENTO.

Per dirla alla Al Pacino nel suo discorso in spogliatoio nel celebre film Any Given Sunday (Ogni maledetta domenica) :

In questa squadra massacriamo di fatica noi stessi, e tutti quelli intorno a noi, per un centimetro. Ci difendiamo con le unghie e coi denti, per un centimetro. Perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri, il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta

Questa è la VITA! questa è la RUCK Signori. Perciò per affrontare Covid-19 dobbiamo saper giocare in RUCK !!!

Altra domanda che mi sono posto è quale ruolo interpreta al meglio la figura del Capitano e del Leader in questo contesto temporale e nell’utilizzo del rugby quale metafora? Non ho dubbi amletici al riguardo :

Il vero Leader è il N.15

ESSERE UN ESTREMO N. 15

 

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