LA GARA IN CANOA

LA GARA IN CANOA

LA GARA IN CANOA

In piena lotta per arginare la pandemia Covid-19 un articolo riportato dal SOLE24ORE e titolato “Caos task force, sono 15 con oltre 450 esperti” non poteva evitare di riportarmi ad una metafora utilizzata con la Nazionale A di rugby in preparazione all’incontro contro il Sud Africa A durante un Torneo Internazionale delle Nazioni a Bucarest nel 2007.

LA GARA IN CANOA

C’era una volta una SQUADRA italiana di canoa (il lavoro di squadra è un metodo di lavoro fondante sul “chi fa cosa” e con precise responsabilità).

Una società italiana e una giapponese decisero di sfidarsi annualmente in una gara di canoa con equipaggi di sette uomini. Le Organizzazioni sono fortemente influenzate dal contesto sociale e culturale del proprio territorio e dunque presentano dimensioni diverse.

INDIVIDUALISMO

La questione fondamentale affrontata da questa dimensione è il grado di interdipendenza che una società mantiene tra i suoi membri. Ha a che fare con l’immagine di sé delle persone ed è definita in termini di “io” o “noi”. Nelle società individualiste le persone dovrebbero prendersi cura di sé stesse e della loro famiglia diretta. Nelle società collettiviste le persone appartengono a “gruppi” che si prendono cura di loro in cambio di lealtà.

Il Giappone segna 46 sulla dimensione dell’individualismo. Certamente la società giapponese mostra molte delle caratteristiche di una società collettivistica: come mettere l’armonia del gruppo al di sopra dell’espressione delle opinioni individuali. Tuttavia, non è così collettivista come la maggior parte dei suoi vicini asiatici. La spiegazione più popolare per questo è che la società giapponese non ha un sistema familiare allargato che costituisce una base di società più collettivistiche come la Cina e la Corea. Il Giappone è stata una società paternalistica e il nome e il patrimonio della famiglia sono stati ereditati dal padre al figlio maggiore. I fratelli più giovani hanno dovuto lasciare la casa e vivere con le loro famiglie principali. Un esempio apparentemente paradossale è che i giapponesi sono famosi per la loro lealtà verso le loro aziende, mentre i cinesi sembrano cambiare più facilmente il lavoro. Si potrebbe dire che il gruppo giapponese è situazionale. Mentre nella cultura più collettivistica, le persone sono fedeli al loro gruppo interiore per nascita, come la loro famiglia allargata e la loro comunità locale. I giapponesi hanno esperienza collettivistica per gli standard occidentali e esperienza come individualisti per gli standard asiatici. Sono più privati ​​e riservati della maggior parte degli altri asiatici.

A 76 punti l’Italia è una cultura individualista, centrata su “me”, specialmente nelle grandi e ricche città del Nord dove le persone possono sentirsi sole anche nel mezzo di una folla numerosa e indaffarata. Quindi la famiglia e gli amici diventano un antidoto importante per questo sentimento; ma la parola “amico” non deve essere fraintesa perché negli affari ha un significato leggermente diverso: qualcuno che conosci e può essere utile per farti conoscere persone importanti o potenti.

Per gli italiani avere le proprie idee e obiettivi personali nella vita è molto motivante e il percorso verso la felicità è attraverso la realizzazione personale. Questa dimensione varia nell’Italia meridionale, dove si osserva un minor comportamento individualista: la rete familiare e il gruppo di appartenenza sono importanti aspetti sociali e rituali come matrimoni o pranzi domenicali con la famiglia sono occasioni in cui non si può perdere. Le persone che vanno dal Sud Italia al Nord affermano di avere freddo non solo per il clima diverso, ma per l’approccio meno “caldo” nelle relazioni.

Entrambe le squadre si allenarono e quando arrivò il giorno della gara ciascuna squadra era al meglio della forma, ma vinsero i giapponesi con un vantaggio di oltre un chilometro.

Dopo la sconfitta il morale della squadra italiana era a terra. Il Top Management della Organizzazione italiana decise che si sarebbe dovuto vincere l’anno successivo e mise in piedi un gruppo di progetto per investigare il problema. Focalizzò tutte le energie su un obiettivo strategico di RISULTATO non concentrandosi sul come intervenire per migliorare gli obiettivi di PERFORMANCE.

Il gruppo di progetto, la TASK FORCE di esperti scoprì dopo molte analisi che i giapponesi avevano sette uomini ai remi e uno che comandava.

Gli esperti non mancarono di analizzare ovviamente la squadra italiana ed arrivarono alla conclusione :

La squadra italiana aveva un uomo che remava e sette che comandavano.

Era dunque necessario apportare dei miglioramenti ……..

Nella situazione di crisi il Management dette una chiara prova di capacità gestionale e di comportamenti guidati dalla FORZA DELL’ESEMPIO : ingaggiò una società di consulenza per investigare la struttura e le dinamiche della squadra italiana.

Dopo intensi mesi di duro lavoro e analisi i consulenti giunsero alla conclusione che troppe Persone comandavano e poche Persone remavano e quindi con il rapporto dei consulenti l’Organizzazione decise di modificare la struttura della squadra. Ci sarebbero stati quattro comandanti, due supervisori dei comandanti, un capo dei supervisori e uno ai remi. Si introdusse anche un programma speciale di coaching e motivazione per il rematore.

L’Organizzazione italiana dopo una grande operazione di marketing e comunicazione si presento pronta e consapevole alla sfida annuale nella GARA DI CANOA.

I giapponesi vinsero con due chilometri di vantaggio !

Doveva essere immediatamente attivato un piano di reazione al nuovo insuccesso e l’Organizzazione immediatamente licenziò il rematore per non aver ottenuto l’obiettivo di risultato : VITTORIA !!

Ovviamente seppure non conseguendo l’obiettivo strategico venne attribuito un premio di performance al gruppo di comando per il grande effort dimostrato nel supportare la squadra.

La Società di consulenza continuò il proprio lavoro stilando una nuova analisi per punti :

  • La scelta tattica indicata era corretta
  • La motivazione era buona
  • Doveva essere migliorato il materiale utilizzato per la canoa

L’Organizzazione italiana è tutt’oggi impegnata in una strenua analisi di progetto di una NUOVA CANOA!

 

 

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