LIMITI

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LIMITI

Non ho mai messo in dubbio il valore di chi accetta una sfida e scende in campo sebbene inferiore in capacità ed esperienze.

Guardando England vs. Ireland 6N 2020  giocata ieri (23.02.2020) a Twickenham mi chiedo in quale direzione si debba andare per comprendere una vera attitudine al confronto diretto, al combattimento.

Quali modelli negativi e radicamenti culturali bisognerebbe scardinare perché il rugby italiano tutto si riappropri dell’essenza di questo sport. Credo sia arrogante o stupido pensare che qualche tecnico straniero di riconosciuto valore possa aiutarci in questo cammino e non finisca con un adattarsi alla zona di comfort del ruolo ripagato da un ritorno economico.

E’ dannatamente italico pensare che la politica possa portarci allo sviluppo di un approccio critico, razionale e gestito con la condivisione di obiettivi misurabili, realistici e guidati dalla necessità di migliorare prima di tutto a livello individuale nei comportamenti e azioni.

Bisogna contraddire il luogo comune che definisce i nostri giovani più precoci, ed ammettere che i ragazzi maturano sempre più tardi.

La U.20 allenata a Rovigo nella stagione 1999/2000 aveva in “rosa” dei giovani Uomini Maturi, figli di esperienze che li aveva proiettati fuori dalle zone di comfort. I ragazzi U.18 del Valsugana Rugby 2019 mi sono apparsi 20 anni dopo meglio costruiti fisicamente e tecnicamente ma assolutamente non giovani Uomini Maturi.

Perché? Per molti (Umberto Galimberti) dipende dal fatto che le nuove generazioni non hanno vissuto guerre e povertà come i loro nonni. Ma che cosa ci manca di quelle esperienze «estreme» di cui, ovviamente, facciamo volentieri a meno? Estremo è un superlativo derivato dal latino ex, fuori. L’estremo è il «fuorissimo», (Alessandro D’Avenia) il confine col totalmente altro, dove possiamo ri-conoscere (conoscere di nuovo) noi stessi, perché il limite, come in matematica, definisce il valore di qualcosa:

occorre mettere i ragazzi in pericolo (stessa radice di esperienza) portandoli nella Terra del Fuori. Senza esperienze «estreme» la maturazione si ferma, il desiderio muore, l’io si disperde. Ma oggi possiamo ritrovare «l’estremo» senza che se lo procurino loro (da qui nasce l’impressione della precocità) dove è solo apparente ?

NO SE DONDE ESTA EL LIMITE PERO SI SE DONDE NO ESTA

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