6 lezioni che le Organizzazioni orientate agli affari possono imparare dallo sport

6 lezioni che le Organizzazioni orientate agli affari possono imparare dallo sport

6 lezioni che le Organizzazioni orientate agli affari possono imparare dallo sport

Ho avuto la grande opportunità di essere influenzato da un Padre sostenuto da un chiaro Perché? sia dal punto di vista professionale e soprattutto sportivo e una Madre che magari a denti stretti ha accettato ed accetta la mia sana follia meglio definibile come voglia di sapere e vivere.Questa contaminazione mi ha permesso una crescita come persona orientata e fondata sui valori che sono i drivers nella ricerca del miglioramento, del cambiamento e superamento degli ostacoli. Circondato da leader nel mondo sportivo, sociale e professionale, ho sempre vissuto e ancora oggi vivo in uno status di spugna desiderosa di assorbire, imparare, sapere, vivere esperienze.

Vorrei condividere una prospettiva “figlia” del mio vissuto del potente e unico legame tra il mondo dello sport e il mondo degli affari e Organizzativo. Sono convinto ci siano molte lezioni, in particolare sull’essenza della Leadership, che possono essere travasate dallo sport alle Organizzazioni.

Queste 6 lezioni che preferirei chiamare pillole contaminatrici possono essere un valido supporto alla mentalità e alle azioni che dovrebbero sostenere le Organizzazioni.

  1. I migliori giocatori NON diventano sempre i migliori allenatori. Nel mondo degli affari, questo è esattamente ciò in cui crediamo. In genere, promuoviamo il “DOER” che raggiunge i massimi livelli per supervisionare o gestire Risorse e processi. Non rimaniamo sorpresi dalla storia a lieto fine del giocatore di alto livello che nello sport diventa un allenatore di successo, ma raramente diamo lo stesso sguardo agli uomini d’affari che non sono stelle. Nello sport, il COACHING è un set di abilità diverso dal gioco sul campo, e noi lo riconosciamo. Eppure nel mondo degli “affari”, i giocatori diventano allenatori durante la notte!! Non è in una nottata che si acquisiscono capacità e competenze per SVILUPPARE i membri del T.E.A.M., che si individuano e sviluppano i futuri Leader, si inizia a formare e valutare comportamenti di leadership ideali rispetto a competenze puramente funzionali e tecniche.
  2. Costruisci la tua squadra come se fosse uno spogliatoio. Nel mondo degli affari, spesso costruiamo TEAM esclusivamente attraverso la lente del successo e delle prestazioni valutabili in gran parte da un punto di vista numerico/statistico. Nello sport, seppure le statistiche sono molto rilevanti, i migliori TEAM e allenatori guardano alla squadra come un ecosistema di giocatori, uno spogliatoio se vuoi, sapendo che l’intangibile, la chimica e l’integrazione reciproca avranno tutti un ruolo nel successo finale della squadra. Misurare i valori di ciascun membro del TEAM oltre il dato statistico significa farsi carico di una importante RESPONSABILITA’ quale la gestione delle dinamiche di squadra, dinamiche di relazione e focus sulla Persona.
  3. La FIDUCIA è la base. Dimostrare che una cultura tossica dell’individualismo e utilitarismo capaci di erodere la fiducia sia un metodo vincente non solo è difficile ma per le mie esperienze ritengo sia impossibile da sostenere. Nello sport, vediamo chiaramente il divario tra le squadre dove al centro viene portato il talento individuale a discapito del collettivo. La connessione tra i giocatori, il rapporto visibile con l’allenatore, l’esercizio della autorevolezza a discapito della autorità, la passione, il ruolo del “chi fa cosa”, la non cultura degli alibi, la non ricerca del colpevole ma la ricerca del problema, la guida attraverso gli esempi, la totale appartenenza sono elementi quasi scontati per la cultura sportiva che trova la sua essenza sulla conquista dei risultati attraverso il MERITO. Nelle Organizzazioni questi elementi possono sovente scarseggiare a causa di un eccessivo concentrarsi sul “COSA?” o “COME?” a discapito del “PERCHE’?” La FIDUCIA si fa germogliare con comportamenti quotidiani, Ascoltare, allenare, Dare credito, mantenere la parola, credibilità, coerenza, carisma, prendersi cura del proprio e altrui benessere.
  4. Concentrarsi e riconoscere i PUNTI DI FORZA. Tutti abbiamo doni e talenti naturali. Nello sport, è relativamente semplice capire quali sono i giocatori in grado di emergere naturalmente. Nel mondo degli affari, ci sono TEAM, tattiche e strategie uniformi che si adattano a tutti gli approcci per ottenere risultati. Riconoscere i talenti eccezionali e naturali di ogni persona (indipendentemente dal CV o dal titolo) per ottimizzare le prestazioni aumentando il valore delle Persone e GUIDARE il risultato desiderato è fondamentale nel contesto Organizzativo.
  5. L’evoluzione, la crescita, il miglioramento dovrebbero essere la naturale aspettativa. Sembra un buon senso quando lo affermiamo in modo semplice e in riferimento alla Persona. Perché nel mondo aziendale sentiamo sempre il ragionamento “perché l’abbiamo SEMPRE fatto in questo modo” come giustificazione del ripetere lo stesso processo, tecnica o strategia piuttosto che innovare, avere il coraggio di essere progressisti e cambiare per il meglio e spesso, più efficiente. Nello sport, correggi il tuo corso in tempo reale! L’ allenatore deve sempre chiedere il massimo, ma poiché non abbiamo un valore assoluto di quale sia “il massimo”, possiamo peccare in eccesso o difetto. Una squadra che vince partite passa al distributore della autostima e recupera serenità. Nonostante ciò l’allenatore è ancora pronto ad urlarvi di uscire nuovamente ad allenarvi, di alzarvi al mattino presto, di sacrificare. Perché? Perché domani c’è da vincere di nuovo! Quando arriva il momento per un gruppo di godersi il successo, il tecnico è chiamato a cambiare, ad esplorare nuove e più dure strade. Questo può sembrare brutale o ingiusto, però la squadra che ha perso non si rilassa e si gode il successo, è fuori a correre, perché ha perso, ha rabbia per aver perso e ciò la spinge a fare di tutto per poter tornare alla VITTORIA. L’unico modo per continuare a VINCERE è, nonostante i successi, andare fuori a correre anche se piove, allenarsi al mattino presto. Mettersi in discussione vuol dire cercare i difetti malgrado la squadra vinca. Non è questione di perfezionismo, l’idea di perfezione nasconde una mentalità perdente: poiché non sono stato perfetto allora ho perso. Quando è stata l’ultima volta che hai sentito qualcuno in ufficio organizzare una riunione per comunicare o ascoltare il team chiedendo cosa funziona bene e come l’azienda può fare di più, fare meglio o fare qualcosa di diverso?
  6. La pratica e gli standard-work rendono una SQUADRA stabile. I comportamenti sono fondamentali e nello sport la trasformazione dei comportamenti positivi in attitudine significa adottare come driver, guida, le AZIONI che portano ai risultati. Nello Sport anche le superstar e anzi, di più, sono orientate alla pratica, a consolidare abitudini positive, ad alzare l’intensità dei comportamenti positivi perché questa è la sola strada che li porterà ad essere i MIGLIORI al Mondo in ciò che fanno. Nella gran parte dei modelli Organizzativi ci affidiamo a competenti Manager focalizzandoci sulle capacità e conoscenze sviluppate nel loro ambito e confidando che la loro esperienza tecnica possa migliorare organicamente tutta l’Azienda. Cosa dire di quell’aspetto sommerso dell’iceberg separato dalle capacità e conoscenze….le PERSONE. Siamo altrettanto focalizzati guardando a Leader e dipendenti che modellano lo scopo dell’organizzazione con la loro passione nel fare ciò che fanno? Quanto definiamo VALORE per l’Organizzazione la FIDUCIA, la CONNESSIONE, l’ASCOLTO, l’INTELLIGENZA EMOTIVA?

Quello che lo sport mi ha insegnato è che ci sono molte tattiche diverse per raggiungere il successo. Molti hanno escogitato modi disparati per vincere una partita, alcuni hanno tattiche o metodi per vincere una stagione, pochi hanno capito come costruire un LASCITO. Pensando alle Organizzazioni inserite nel nostro contesto culturale e di mercato, quello Italiano, in termini di cultura, leader, appartenenza reale, su quali di questi concetti stanno realmente investendo? Quale è la VISIONE a lungo termine? Quali valori si vogliono rappresentare? O forse stiamo cercando solo di sopravvivere e vivendo alla giornata!

Oggi siamo connessi tecnologicamente ma siamo lontanissimi gli uni dagli altri spiritualmente.

Leave a comment

Name
E-mail
Website
Comment